Segreto, sacro, scientifico, improbabile. Tutto il verde di Lucca.

Itinerari

SEGRETO, SACRO, SCIENTIFICO, IMPROBABILE. TUTTO IL VERDE DI LUCCA.

Un itinerario verde, tra le mura di una città. Possibile se la città è questo antico borgo, romano, medievale e rinascimentale poi, che ancora conserva gelosamente fra le sue mura una numero impensato di verdi “locus amoenus”.
Un itinerario da percorrere in un silenzio. Un po’ contemplativo, un po’ curioso, la cui guida non può che essere Santa Zita, la piccola santa lucchese dei fiori, patrona delle domestiche e dei fornai.

 

la chiesa di san Frediano nei giorni di santa Zita

 

La basilica di San Frediano, chiesa famosa per la ricchezza del decoro della facciata, racchiude un’altrettanto importante tesoro: il corpo naturalmente mummificato di Santa Zita, una santa molto cara ai lucchesi la cui devozione si rinnova ogni anno. In quei giorni, in piazza anfiteatro viene allestita una mostra mercato di fiori e la contigua piazza San Frediano diventa un coloratissimo giardino. In questi giorni di festa è d’obbligo assaggiare la tradizionale torta d’erbi, preparata con bietole ed erbe selvatiche di cui sono ricchi i campi e le colline circostanti la città a fine inverno, ed è usanza regalare alle persone care un mazzolino di profumatissime giunchiglie, la tradizione di Santa Zita, che si possono raccogliere sulle colline, o acquistare al mercato dei fiori.

 

mazzolino di giunchiglie, tradizione di santa Zita

 

Da San Frediano ci si incammina a sinistra, in via Fontana. E' qui che si trova l’abitazione in cui Zita ha vissuto e lavorato per tutta la sua vita. Luogo nascosto alla vista dei più, perché situato in una delle tante stradine “secondarie” della città, dove non affacciano i negozi, dove i rumori dei passanti arrivano soffocati e si assapora la quiete. A lato del portone del palazzo Fatinelli, incastonato nel muro, il pozzo, sormontato da una edicola con un bassorilievo del XVII secolo che rappresenta l’ umile domestica nell’ atto di porgere acqua a un pellegrino (si saprà, ma solo in seguito che era un'angelo).

 

Di luoghi segreti a Lucca ne esistono moltissimi, e si possono scoprire solo restando un po’ “nell’ombra”

 

in quelle strade appunto meno battute, stando attenti a cogliere con discrezione i tesori che si celano dietro ad ogni cancello: piccoli giardini segreti, decori di grandi palazzi signorili, un lusso nello spazio compatto del centro storico di Lucca, visitabili solo nella seconda metà di Maggio, durante la giornata “giardini aperti”.

Sempre accogliente è il piccolo giardino Minutoli -Tegrimi, di fronte all’ingresso di palazzo Orsetti. Qui, nascosto da un alto muraglione che lo circonda su tre lati, e protetto sull’altro dai muri delle abitazioni, si trova questo piccolo angolo verde, visibile dalla strada solo grazie a tre finestre inferriate e al portone d’accesso. All’ombra di quattro alberi altissimi, si trovano cespugli di fiori, grandi vasi ben curati, un vecchio pozzo e un pergolato di glicine profumato che corre tutto intorno alle aiuole e un po' di riposo in compagnia di un buon libro magari, e di timidi gatti di città che approfittano della quiete e si ritrovano qui a sonnecchiare.

 

rosa antica in un giardino di lucca

 

I giardini più grandi e ricchi della città appartenevano ovviamente alle residenze delle famiglie più influenti, la cui potenza si manifestava anche grazie alla cura dei propri spazi verdi.

 

Il giardino barocco di palazzo Pfanner, nella zona nord, si vede anche dalle Mura. Una grande vasca ottagonale, statue settecentesche, corridoi di siepi, boschetti di bamboo, pini secolari, e tanti fiori: peonie, ortensie, begonie, rose, gerani, antiche camelie e un’antica limonaia ben curata.
Il giardino di Villa Bottini, nella zona est, si estende tutto intorno alla villa ed è circondato da un alto muro di pietra su cui si aprono numerose finestre e tre portoni. Nella parte antistante la villa un ampio viale divide il prato in due aiuole ombreggiate. Dietro la villa il disegno si ripete tra grandi aiuole e alberi secolari, disposti attorno una grande vasca ottagonale. Ovunque fioriscono, alla fine dell'inverno, camelie di mille sfumature.
Nei mesi estivi il giardino ospita il cinema all’aperto: ogni sera si potranno così apprezzare pellicole d’autore nel fresco del parco.

 

il giardino di Palazzo Pfanner visto dalle mura di lucca

 

Parlando di giardini segreti non si può scordare che Lucca, la “città dalle 100 chiese”, era anche ricca di conventi e monasteri, raccolti attorno a chiostri e cortili, isolati e ben nascosti, per lo svago, la quiete e la riflessione dei religiosi.
Alcuni sono oggi visitabili, come il chiostro quattrocentesco dell’allora convento dei padri Serviti, che ora ospita la biblioteca civica “Agorà”, ed è un luogo di incontro per giovani e studenti. Anche l’ex monastero medievale San Micheletto racchiude al suo interno un grande giardino, circondato  dal porticato di quello che fu il convento dei frati, come anche il complesso di San Francesco, con la grande chiesa e il monastero dei francescani, tornato accessibile dopo un recente restauro e utilizzato per mostre, spettacoli, concerti, convegni. All’interno del complesso si può passeggiare nel silenzio dei tre silenziosi chiostri contigui, fino a raggiungere il grande spazio aperto dei nuovi giardini, con la moderna fontana con giochi d’acqua e uno spazio dedicato ai più piccoli.

 

chiostro di san Francesco a Lucca

 

Dal “verde elegante” al “verde scientifico”, eccoci al fiore all’occhiello di questo itinerario "verde" che è senza dubbio il giardino botanico, il più prezioso giardino di Lucca, anch’esso nascosto gelosamente tra le mura della città. Due ettari di colori, odori, suoni, che permettono di viaggiare per il mondo, grazie alle antiche collezioni provenienti da paesi lontani, e di scoprire i tesori ambientali lucchesi, grazie ai numerosi esemplari di flora locale di vari ambienti naturali ricostruiti sulla “montagnola” e nello “stagno”.
Qui la leggenda vuole che riposi il corpo di Lucida Mansi, nobildonna lucchese che vendette l’anima al diavolo in cambio della sua bellezza, e che nelle notti di luna piena sia ancora possibile scorgere sullo specchio d’acqua il riflesso del suo volto.

 

orto botanico di Lucca

 

Le ultime tappe di questo itinerario fra le vie della città sono due “verdi improbabili”, che si trovano appunto là dove non sono solite crescere piante, su due importanti simboli distintivi della città. La Torre Guinigi, la torre alberata, è una torre dell’epoca tardo medioevale sulla cui sommità fu realizzato un giardinetto pensile con aiuole e sette piante di leccio.
Le Mura urbane, senz’altro il monumento più rappresentativo della città: un anello di quattro km, alto circa dodici metri, coronato dall’ombra delle chiome di alberi maestosi, alcuni più giovani altri secolari, intervallato da dieci ampi baluardi, veri e propri giardini sopra la città. Tigli, lecci, platani, querce, olmi, pioppi…Su ogni cortina è presente una famiglia di alberi diversa, nel rispetto della varietà. Passeggiate a piedi, in bicicletta, in risciò, in carrozza, di corsa, vi permetteranno di godere della quiete che regala questo “anello” verde, e potrete poi ammirare, da questa privilegiata prospettiva, altri degli inesauribili tesori che la città condivide solo con gli osservatori più attenti e curiosi.

 

torre guinigi di lucca